Arriva Transizioni, per leggere la twin transition in ottica di genere
Un nuovo spazio informativo, un progetto culturale per transizioni DEI, digitali, ecologiche, inclusive
Siamo tutti capaci di molto più di quanto crediamo di poter fare
Maya Angelou
Care lettrici, cari lettori,
inizia oggi il nostro viaggio nel cuore della doppia transizione, digitale e ambientale. Prende vita oggi “Transizioni”, un progetto pensato e voluto da persone amiche e colleghe che ha l’ambizione – perché sì, nelle pastoie del mondo di oggi, tocca essere ambiziosi se si vuole provare a cambiare qualcosa – di raccontare queste due trasformazioni cruciali. Starete pensando: dov’è la novità? Sappiamo bene che questi temi sono alla ribalta già da tempo (almeno dal 2020 quando, dopo la sofferenza del Covid, si pensava che questo modello di sviluppo fosse destinato, se non a tramontare, quantomeno a modificarsi) e che, forse, siamo un po’ tutti in “information overload”.
Però noi vogliamo dire e fare qualcosa di diverso: raccontare la twin transition in ottica di genere. Perché, forse sta qui il limite della narrazione finora utilizzata, questa trasformazione rischia di perpetuare o addirittura ampliare le disuguaglianze di genere esistenti, se non affrontata con una prospettiva inclusiva.
Ci mettiamo in gioco perché la twin transition sia equa e sostenibile, impegnandoci a promuovere iniziative che valorizzino il contributo delle donne, delle persone razzializzate, di quelle con disabilità, delle persone anziane.
Perché la prospettiva di genere
Ma perché crediamo che sia così importante considerare la prospettiva di genere in questo contesto?
Innanzitutto, la lettura di genere ci permette di “vedere” oltre le statistiche aggregate per cogliere le sfumature delle esperienze individuali. Ogni innovazione o cambiamento può avere effetti molto diversi a seconda del contesto personale e sociale. Le donne, ad esempio, tendono a essere più colpite da fenomeni di povertà energetica, a causa di fattori strutturali come il divario salariale e le responsabilità di cura non retribuite. Nel contesto digitale persistono le disuguaglianze di accesso e competenze, che limitano la partecipazione e l'empowerment delle donne e di altre categorie marginalizzate.
Per le persone con disabilità il digitale può determinare rischi di esclusione enormi se le tecnologie non sono progettate con criteri di accessibilità. Allo stesso modo, sul fronte ambientale la ridefinizione dei contesti urbani – laddove si profila una trasformazione – deve avere come priorità strategica l’eliminazione delle barriere architettoniche.
E ancora, non possiamo ignorare che gli anziani spesso hanno difficoltà di accesso alle tecnologie digitali, mentre le persone razzializzate continuano a essere sottorappresentate in questi settori.
È essenziale che le loro voci siano ascoltate e integrate nei processi decisionali.
Doppia transizione “inclusive by design”
L'inclusione non deve essere vista come un obiettivo “a latere”, ma come un elemento fondamentale. Solo così possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a costruire un futuro in cui tutti possano beneficiare delle opportunità offerte dalle trasformazioni in atto, senza lasciare indietro nessuno.
Attraverso digital talk, un festival letterario, e-book e soprattutto una newsletter mensile, vogliamo provare a costruire un ponte tra tecnologia e sostenibilità da un lato e uguaglianza di genere, dall’altro. Ridefinendo così il concetto stesso di progresso.
Vi aspettiamo per fare insieme questo viaggio!
Ci sto!